mercoledì 18 novembre 2015

Cestini di couscous e hummus

L’inizio di ogni saggezza consiste nel perdonare agli altri 
il fatto di essere diversi da noi.
(Proverbio cinese)
 

Spesso pensiamo che ciò che sia per noi insolito non ci appartenga, che il semplice fatto che non sia nelle nostre corde lo renda diverso e per questo non degno di nota. Sbagliamo. Quanti di noi non hanno sempre pensato che un piatto semplice, come ad esempio il couscous, appartenga ad un mondo di cui non facciamo parte? Sbagliamo.
Eh si perché, che ci piaccia o no il couscous fa parte della nostra cultura, della cultura italiana, quella siciliana, quella trapanese. Ed eccoci qui tutti a sgranare gli occhi. 

Originario del Nord Africa e della Sicilia occidentale si può consumare accompagnandolo con verdure, legumi, carne e pesce, oppure prepararlo freddo come un’insalata di riso.

La sua storia è millenaria, paragonabile a quella del pane e del riso, ciò lo rende a pieno titolo un cibo sociale ancor prima che alimento.  Le sue origini risalgono tra il VII e il IX secolo d.C. La leggenda, però, ne data la diffusione almeno a 1000 anni prima, tra il 970 e il 930 prima di Cristo; pare che re Salomone, innamorato non corrisposto della regina di Saba, sarebbe stato guarito dal mal d'amore proprio da un piatto di couscous

Come lo spezzare il pane ebraico e poi cristiano, o la condivisione del riso per la cultura orientale, il couscous è il piatto dell’agape (convito fraterno presso i primi cristiani, banchetto rituale).

Il couscous potrebbe essere definito come il primo finger food, infatti nel mondo arabo veniva (e viene ancora oggi) consumato insieme agli altri commensali attingendo da un piatto comune e facendo delle palline con tre dita,.
Il couscous è nato come alimento povero, un lontano “cibo di strada” che le popolazioni consumavano per necessità, prima della sosta notturna nella tenda, avendo a disposizione per sfamarsi soltanto grano e poco altro.

Ma cosa è il couscous? Non è altro che granelli di semola cotti a vapore (del diametro di un millimetro dopo la cottura.
Nella ricetta di oggi abbiniamo il couscous all’hummus, una crema tradizionalmente a base di ceci e pasta di semi di sesamo (tahineh) aromatizzata con olio di olivaaglio, succo di limone e paprica, semi di cumino (in arabo kamun) in polvere e prezzemolo finemente tritato.

Ingredienti per 4 cestini (4 persone):
Per i cestini:
100 gr. di couscous
100 ml. di acqua
1 albume 

Per l'hummus:
200 gr. di ceci precotti
acqua q.b.
olio e.v.o. q.b.
sale q.b. 
paprica piccante q.b. 
rosmarino q.b.

4 coppette in alluminio da forno

Preparazione:

Per i cestini. Mettete l'acqua in un pentolino sul fuoco e portatela a bollore. In una ciotola mescolate il couscous con l'acqua calda, girate il tutto con una forchetta fino a che l'acqua non sarà completamente assorbita e i grani di couscous non saranno ben divisi tra loro. Aggiungete ora l'albume e dividete il composto nelle 4 coppette in alluminio. Foderate con il couscous tutta la coppetta mantenendone la forma. Mettete in forno a 200°, piano alto, per circa 25 minuti fino a che non saranno dorate, gli ultimi 5 minuti accendete il grill e regolate la temperatura al massimo.
Per l'hummus. Versate i ceci precotti nel bicchiere del minipimer (o nel mixer), aggiungete un cucchiaio di olio e un paio di acqua calda, un pizzico di sale e di rosmarino. Frullate fino ad ottenerne una crema.

In una ciotolina mettete un paio di cucchiaini di olio e del rosmarino e mescolate. Sformate i cestini facendo attenzione a non romperli, riempiteli di hummus, versatevi sopra un poco di olio al rosmarino ed aggiungete un pizzico di paprica piccante.


2archincucina





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